Nota disciplinare al lavoro: come difendersi
Che cos’è la nota disciplinare al lavoro, quali sono le sue conseguenze e come comportarsi dinanzi ad essa.
La nota disciplinare al lavoro (lettera di rischiamo disciplinare o contestazione disciplinare), è un documento con cui il datore di lavoro contesta al proprio dipendente un comportamento rilevante sotto il profilo disciplinare.
Con la nota disciplinare, dunque, il datore di lavoro comunica al dipendente di essere venuto a conoscenza di determinati fatti che sono lesivi del rapporto di lavoro e lo invita a presentare le proprie giustificazioni.
A sua volta, il lavoratore avrà un po' di tempo per presentare le sue eventuali giustificazioni. Se la risposta del dipendente non viene ritenuta sufficientemente convincente, o se il dipendente non risponde nel termine fissato, il datore di lavoro potrà assumere i provvedimenti disciplinari che ritiene opportuni nei confronti del dipendente, fino ad arrivare alla sanzione più grave che è quella del licenziamento, con interruzione del rapporto di lavoro.
Quando si usa la nota disciplinare
La nota disciplinare può essere utilizzata per numerosi motivi, accomunati dalla necessità di contestare al dipendente una violazione disciplinare di diverso tipo.
A titolo di esempio, si può inviare una lettera di richiamo per ritardi nell’ingresso in ufficio o per assenze ingiustificate, per un comportamento maleducato o per molestie sul luogo di lavoro.
Nel caso in cui i motivi della nota disciplinare dovessero essere particolarmente gravi, allora il datore di lavoro potrà procedere anche con una sospensione cautelare del dipendente, che fornisce al datore di lavoro la possibilità di accertare i fatti contestati, evitando che il dipendente possa inquinare le prove o reiterare il comportamento contestato.
Cosa contiene la nota disciplinare
La nota disciplinare deve essere particolarmente specifica e deve rispettare alcuni requisiti molto importanti.
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Proviamo a riepilogare i principali in questa tabella chiarificatrice.
I fatti contestati | La nota disciplinare deve chiarire in modo preciso quali sono i fatti da contestare al dipendente. |
La consegna | La consegna della nota disciplinare deve avvenire attraverso PEC, raccomandata o a mano con firma di una copia per ricevuta, in maniera tale che possa essere accertata la data in cui avviene. |
I dati | La nota disciplinare deve riportare sia i dati del dipendente che quelli del datore di lavoro. |
Il luogo e la data | All’interno della nota disciplinare deve essere riportato anche il luogo e la data in cui il datore di lavoro redige la lettera di richiamo |
Le aspettative | È necessario che il datore di lavoro delinei all’interno della nota disciplinare ciò che si aspetta in termini di cambiamento o di miglioramento dal lavoratore. |
L’opportunità di dialogo | Affinché la nota disciplinare sia funzionale allo scopo, è bene che offra l’opportunità di dialogo al lavoratore, invitandolo alla comunicazione nell’interesse di entrambe le parti. |
Le conseguenze della nota disciplinare
Ma che cosa avviene dopo l’invio della nota disciplinare al datore di lavoro?
Di norma la nota disciplinare non include contemporanei gravi provvedimenti sanzionatori, ma riveste più semplicemente la natura di un avvertimento a non reiterare la condotta lamentata.
Tuttavia, le note disciplinari possono precedere e accompagnare ulteriori provvedimenti disciplinari, come ad esempio la sospensione dal lavoro o, nelle ipotesi più serie, il licenziamento.
Insomma, la nota disciplinare non è una punizione, ma piuttosto un segnale di avvertimento per il lavoratore.
Proprio per questo motivo è bene che il lavoratore sfrutti la nota disciplinare come un momento per rivalutare la propria situazione al lavoro, come un nuovo punto di inizio per un miglioramento delle proprie prestazioni professionali.
Alla ricezione della nota disciplinare è pertanto bene non agire in modo affrettato, bensì prendersi il giusto tempo e cogliere l’occasione di una crescita personale, ponderata e sostenibile.