Regole condominiali balconi aggettanti e a incasso

Regole condominiali balconi: cosa dice la legge e come utilizzarli correttamente.

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Quando si parla di regole condominiali dei balconi, la prima cosa che è bene chiarire per evitare incomprensioni è quale sia la tipologia di balcone che interessa il proprio appartamento.

Di fatti, possiamo distinguere:

  • balcone aggettante, che è una struttura che emerge dal profilo dell’edificio;
  • balcone a incasso, che è inclusa e non ha lati che emergono dalla facciata.

Ma perché è così importante questa distinzione nelle regole condominiali per balconi?

Proviamo a riepilogare di seguito che cosa dice la normativa sui balconi e come comportarsi.

Le spese di rifacimento dei balconi

Cominciamo dalle spese di rifacimento dei balconi. La legge prevede che se il balcone è aggettante è un prolungamento della proprietà privata dell’appartamento. Ne deriva che tutto ciò che serve alla manutenzione ordinaria e straordinaria è a carico del proprietario.

Come ricorda la sentenza Cass. n. 13509 del 27 luglio 2012, infatti, i balconi aggettanti sono un prolungamento dell’appartamento e non svolgono alcuna funzione di sostegno o di copertura, non potendosi così considerarsi a servizio dei piani sovrapposti e, dunque, di proprietà comune dei proprietari di tali piani.

In questo caso, dunque, le spese di manutenzione della soletta, del cielino, la facciata sottostante) e della ringhiera, sono del proprietario dell’appartamento. Se invece i problemi riguardano stucchi e fregi, costituendo così un disagio estetico, allora le spese sono condominiali.

Se invece il balcone è ad incasso, allora le spese di manutenzione della soletta  è da condividere con l’inquilino del piano sottostante, considerato che il pavimento del balcone è il soffitto dell’appartamento del piano di sotto.

L’arredo del balcone condominiale

Un’altra parte importante della normativa condominiale sui balconi riguarda il modo con cui viene arredato.

In verità, l’inquilino è lasciato libero di modificare lo spazio come meglio crede, nel rispetto però di due principi fondamentali come la sicurezza e l’estetica generale della facciata comune.

Ecco dunque che, nel momento in cui si effettuano degli interventi sull’arredo del balcone condominiale, come l’installazione di una lampada o di un mobile, saranno questi principi a dover guidare la propria scelta.

Ricordiamo altresì con l’occasione che l’aggiunta di vasi o altri elementi di decoro architettonico non devono costituire un potenziale pericolo per chi attraversa lo spazio circostante. Ne deriva dunque che ogni elemento deve essere ben ancorato e che l’inquilino proprietario del balcone è sempre responsabile dei danni causati da ciò che può cadere dal balcone a meno che non si tratti di evento fortuito e non prevedibile.

Gocciolio del balcone sui panni stesi ad asciugare

Un altro elemento che spesso arreca molte discussioni in condominio è il gocciolio del balcone sui panni stesi ad asciugare.

In questo caso è bene richiamare diverse sentenze della Corte di Cassazione (come la n. 8223/2018), secondo cui è ammesso appendere uno stendino temporaneo per far asciugare i vestiti, ma non è ammesso che questi possano gocciolare liberamente. Insomma, meglio prima strizzare i panni e, solo dopo, stenderli ad asciugare.

Sbattere le tovaglie dal balcone

Un altro frequente motivo di discordia all’interno dei condomini è l’abitudine di sbattere le tovaglie dal balcone.

In questo caso, a prevalere dovrebbe essere il buon senso, avendo come riferimento la necessità di non disturbare la quiete pubblica né lasciar cadere oggetti che potrebbero in qualche modo danneggiare il prossimo.

Insomma, sbattere le tovaglie dal balcone è possibile, ma l’attività va fatta non nelle ore in cui si riposa (per non arrecare disturbo, soprattutto se le tovaglie o i tappeti sono sbattuti con decisone) e soprattutto senza arrecare danno al prossimo facendo cadere oggetti in modo pericoloso.

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